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La mia valle nel cuore

Io amo la mia valle perché ci sono nato, o ci sono arrivato, e ho deciso di restarci.

La mia valle l’hanno fatta il Cismón, il Canali, il Vanoi, la Noana, il Lozen, il Mis, il Travignolo... e il sudore di uomini e donne che nei secoli l’hanno resa ricca e ospitale. Vista dall’alto non è che una piccola tasca nel grande arco delle Alpi, ma da quaggiù regala emozioni ogni volta che lo sguardo si eleva verso il cielo.

La mia valle ha meno abitanti di un quartiere di città, ma un tesoro di identità, relazioni e saperi che fortunatamente la globalizzazione non è riuscita ad estinguere; da figlio e da figlia mi corre il compito di capirlo, conservarlo... so che mi attende la sfida di saperlo re-interpretare.

La mia valle ha un territorio variegato e unico, la sua custodia impone grande impegno e responsabilità; voglio trarre godimento dalle sue risorse naturali comportandomi come la rana che non prosciuga a forza di bere lo stagno in cui vive.

La mia valle è amministrata da otto municipi dominati ognuno da più campanili, molte più famiglie e ancor più orticelli... la storia recente dei rapporti sovracomunali è fatta di egoismi e di contrapposizioni più che di sincera disponibilità a fare, essere Comunità. Come posso pensare che saranno i partiti politici di Trento, che impongono i loro schemi ed i loro candidati con il bastone e la carota, a mettere tutti d’accordo?

Io amo la mia valle e vorrei che fossero i suoi abitanti a tessere liberamente la tela della Comunità, a cercare sintesi e mediazioni possibili, a rimboccarsi le maniche per realizzare sogni condivisi; la mia Comunità è un esercizio di vera autonomia locale, un lavoro costante e faticoso, ma necessario!

La mia Comunità è uno strumento più adeguato dei comuni a immaginare e pianificare, a coordinare e semplificare... le chiedo servizi efficaci ed efficienti, parità di trattamento sul territorio, attenzione ai bisogni e ai disagi. Pretendo dai nuovi amministratori sobrietà, dinamismo, dedizione... non ne posso più di burocrazia, verticismo, sudditanza psicologica al potere provinciale e autocelebrazione mediatica!

Io ho votato e forse voterò ancora per Antonio, Silvio, Pier Luigi o Pier Ferdinando, per Umberto o Lorenzo... ma questi che hanno da dirmi sulla mia valle? La loro anima pulsa altrove, hanno sempre troppo da fare e qui delegano i soliti burattinai. Mi spiace, non mi fido nemmeno di chi è arrivato sulla scena senza memoria ma con tanta boria a ordire stratagemmi sul Comune unico, posizionandosi sotto l’ala protettrice di chi non ne vuol neanche sentir parlare, alla ricerca di scorciatoie verso la stanza dei bottoni.

Io elettrice, io elettore amo la mia valle e questa volta non voto ad occhi chiusi, non subisco il richiamo di simboli e ideologie sorpassate... voglio riconoscere il coraggio di chi da anni, generosamente e talvolta controcorrente, si spende per la Comunità. Indipendente-mente.

 

“Felice l'uomo a cui una patria fiorente dà gioia e forza al cuore.”
Friedrich Hölderlin

“Non c'è più nessuno che voglia cambiare il mondo. Vogliono soltanto possederlo.”
J. McInerney

“La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.”
Enzo Marco Biagi

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